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Infopoint PA - Incentivi per la PA

La riqualificazione energetica degli edifici pubblici è cruciale per facilitare il conseguimento dell’obiettivo europeo di neutralità carbonica. Per realizzare interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti è necessario che gli enti pubblici individuino su quali edifici sia più opportuno o prioritario intervenire (fase conoscitiva di intervento) e pianifichino poi le azioni necessarie (progettazione, appalto dei lavori, ecc.). Per maggiori informazioni riguardo le fasi di pianificazione, programmazione e monitoraggio clicca qui.

Gli interventi sono supportati da diverse linee contributive sia nazionali che regionali a favore degli enti pubblici, scoprile nelle sezioni successive

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Incentivi nazionali

Sono numerosi gli incentivi a livello nazionale a favore dell'efficientamento degli immobili della Pubblica Amministrazione.

Tra questi di seguito saranno elencati gli ultimi bandi a favore delle PA (ricercabili anche in questa pagina selezionando la categoria "Bandi PA Nazionali") e in particolare verranno presentati:

  • il Conto termico
  • i Certificati bianchi
  • gli Energy Performance Contracts (EPC)
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Conto termico

Il Conto Termico è un contributo a fondo perduto erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e incentiva gli interventi per l'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili su impianti di piccole dimensioni. Il Conto Termico è stato introdotto dal D.M. 28 dicembre 2012 ed è stato rinnovato dal D.M. 16 febbraio 2016, c.d. “Conto Termico 2.0”, il quale prevede nuove tipologie di intervento, amplia i soggetti ammessi e rivede gli impianti ammissibili.

A chi è rivolto?

Gli incentivi del Conto Termico sono rivolti a Pubbliche Amministrazioni, imprese e privati, che potranno accedere a fondi per 900 milioni di euro totali annui, di cui 200 destinati alle PA.  Per le Pubbliche Amministrazioni, gli incentivi sono rivolti a enti locali, agli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituiti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.

Quali interventi sono ammessi per le PA?

Gli incentivi coprono fra il 40% e il 65% della spesa sostenuta a seconda della tipologia di intervento. Nel caso l’edificio venga convertito energia quasi zero (nZeb), ad esempio, il contributo può arrivare a coprire il 65%, incluse potenziali spese di demolizione e ricostruzione. Si ricorda che i costi legati alla Diagnosi Energetica effettuata per determinare gli interventi necessari vengono coperti e questi sono cumulabili con altri finanziamenti pubblici, nel caso in cui la somma dei contributi pubblici non superi il 100% del costo degli interventi. Per ulteriori approfondimenti clicca qui.

Gli interventi incentivabili per la PA includono:

  • il miglioramento dell'isolamento termico dell'involucro edilizio;
  • la sostituzione di infissi e pannelli vetrati con altri a minor dispersione termica e introduzione di schermature;
  • la sostituzione dei sistemi per l'illuminazione con sistemi più efficienti;
  • la sostituzione dei sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza;
  • la produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
  • l'introduzione di sistemi avanzati di controllo e gestione dell'illuminazione e della ventilazione;

Per un elenco completo riguardo interventi di piccole dimensioni a impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili si rimanda all’art 4 del DM 16 febbraio 2016 (Tipologie di interventi incentivabili).

Come Richiederlo?

Per accedere agli incentivi le PA possono usufruire di due procedure:

  • Accesso Diretto: la richiesta deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
  • Prenotazione: per gli interventi ancora da realizzare, le PA o le E.S.C.o (vedi Glossario) che operano per loro conto, possono prenotare l'incentivo prima che l'intervento sia realizzato e ricevere all'avvio dei lavori un acconto dell’incentivo spettante, mentre il saldo sarà riconosciuto alla conclusione dei lavori, analogamente a quanto avviene per la modalità in Accesso Diretto. La prenotazione avviene trasmettendo al GSE una domanda a preventivo e la presentazione di:
  1. Diagnosi energetica e un atto amministrativo che provi l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella Diagnosi Energetica stessa.
  2. Un contratto di prestazione energetica stipulato tra la PA in questione e una E.S.Co. oppure la copia del contratto stipulato per l'affidamento, a seguito di gara, del servizio pertinente all'intervento proposto.
  3. Un provvedimento o un atto amministrativo attestante l'avvenuta assegnazione dei lavori con il verbale di consegna dei lavori stessi. 

Per maggiori informazioni su come richiedere gli incentivi visualizza le regole operative del GSE.

Quale durata?

Nel caso di accesso diretto vengono erogate rate annuali per un periodo di 2 o 5 anni a seconda della tipologia di intervento o viene effettuata l’erogazione dell’incentivo in un’unica data per interventi inferiori ai 5.000 euro.

Nel caso di prenotazione, il saldo viene erogato entro sei mesi dalla fine dei lavori.

Cumulabilità?

Per quanto riguarda la cumulabilità, gli incentivi sono cumulabili con altri incentivi in conto capitale, anche statali, e possono coprire al 100% le spese ammissibili.  È necessario assicurarsi che gli incentivi con i quali si vuole fare cumulo, a loro volta lo permettano (reciprocità della cumulabilità).

Modulistica?

Per consultare la modulistica necessaria cliccare qui.

Per maggiori informazioni, si rimanda alla pagina del GSE

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I Certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE)

I Certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE) sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmio energetico a seguito di interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica. Nello specifico, se vengono realizzati interventi di efficienza energetica che garantiscono un risparmio notevole, è possibile beneficiare di titoli trasformabili in denaro che possono essere scambiati e valorizzati nella piattaforma di mercato gestita dal GSE. I certificati bianchi vengono considerati una tipologia di incentivo.

Un certificato equivale al risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP), unità di misura che indica la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e che vale circa 42 GJ (Giga Joule). Il valore economico dei titoli è definito nelle sessioni di scambio sul mercato.

 A chi è rivolto?

Possono accedere al meccanismo dei TEE imprese, privati, la Pubblica Amministrazione e i distributori di energia e gas.

Quali interventi sono ammessi per le PA?

La PA può beneficiare dei Certificati Bianchi per riqualificare servizi pubblici ad alto consumo energetico, come ad esempio il trasporto e l’illuminazione pubblica, in particolare laddove non siano applicabili altre tipologie di incentivo quali il Conto Termico e/o detrazioni fiscali. Fra gli interventi concessi, la PA può beneficiare dei TEE anche per l’installazione di impianti di cogenerazione in strutture energivore, dimostrandone la proprietà o la disponibilità dell’impianto. Per beneficiarne, inoltre, la PA può richiedere il supporto di Società concessionarie dei servizi di distruzione dell’energia o E.S.CO. certificate. In alternativa, è ammissibile nominare un esperto di Gestione dell’Energia (EGE) o dotarsi di un sistema di gestione dell’energia certificato ISO 50001 (vedi Glossario) e acquisire i requisiti per presentare direttamente le richieste di accesso agli incentivi per i progetti di efficienza energetica.

Durata?

2-5 anni

Cumulabilità?

I Certificati Bianchi non possono essere cumulati con altre tipologie di incentivi statali per il medesimo progetto. Nel rispetto delle norme operative e nei limiti previsti e consentiti dalla normativa europea, i certificati bianchi sono invece cumulabili con finanziamenti erogati a livello locale, regionale e comunitario (es. i POR FESR, erogati dalle Regioni). Per maggiori informazioni clicca qui.

Per saperne di più riguardo i Certificati bianchi clicca qui.

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Gli Energy Performance Contract (EPC) o Contratto di Prestazione Energetica

Energy Performance Contract o Contratto di Prestazione Energetica, definito dalla Direttiva (UE) 2012/27, è una tipologia di contratto stipulato fra un cliente e un fornitore di servizi di energetici (ESCo) per il miglioramento dell’efficienza energetica e la riduzione dei costi. Non si tratta di un classico incentivo fiscale, ma di uno strumento vantaggioso per abbattere i costi degli investimenti necessari per la riqualificazione energetica ed ottenere un intervento che porti benefici nel lungo termine.

Nel contratto di prestazione energetica il fornitore di servizi (ESCo) si impegna a garantire al cliente un determinato livello di risparmio energetico attraverso l’individuazione ed implementazione di specifiche misure di efficientamento energetico e successivo monitoraggio.

Nell’EPC, l’investimento può essere a carico della ESCo o terzi, con il rimborso basato sui risparmi energetici ottenuti a seguito della riqualificazione. Il Contratto di Prestazione Energetica è considerato vantaggioso in quanto non presenta al cliente ne rischi tecnici e finanziari.

A chi è rivolto?

I contratti di prestazione energetica sono solitamente rivolti ad aziende, enti pubblici o strutture commerciali.

Quali sono le tipologie di contratti più frequenti?

Le tipologie di Energy Performance Contract si differenziano sulla base di copertura finanziaria e modalità di remunerazione. Le parti sono soggette alla libera contrattazione per la scelta delle clausole che differenziano le varie tipologie di contratto. Fra le tipologie più in voga troviamo le seguenti:

  • First out: Il finanziamento dell’intervento viene interamente ripagato alla E.S.CO. attraverso il risparmio energetico conseguito. Fino alla scadenza del contratto, la E.S.CO. detiene la proprietà degli impianti, che passeranno al beneficiario una volta scaduto il contratto. Il contratto ha una durata fra i 3-5 anni.
  • First in: Il risparmio economico conseguito dall’intervento viene ripartito fra cliente ed E.S.CO.; quest’ultima sarà proprietaria e responsabile degli impianti per tutta la durata del contratto. Il contratto ha una durata fra i 5-10 anni.
  • Shared Saving: I risparmi ottenuti vengono condivisi fra la parti. L’investimento iniziale viene rimborsato attraverso una quota definita contrattualmente. Infine, la E.S.CO. è proprietaria dell’impianto fino alla scadenza del contratto, successivamente la proprietà si trasferisce nella titolarità del cliente. Il contratto ha una durata oltre i 10 anni.
  • Guaranteed Saving: Il soggetto finanziatore è un terzo, mentre la E.S.CO. assume il ruolo di coordinare il reperimento dei finanziamenti e garantisce che i risparmi non siano al di sotto di un minimo concordato e riceve un canone che remunera il servizio di gestione e manutenzione. Il contratto ha una durata fra i 4-8 anni.
  • Four step: L’intervento viene finanziato in quattro fasi.
  • Lo Chauffage: il cliente affida la gestione dei propri impianti alla E.S.CO. che si occupa del pagamento delle bollette energetiche e delle fatture dei combustibili per tutta la durata del contratto, dietro il corrispettivo di un canone pari alla spesa energetica che il cliente affrontava prima dell’entrata in vigore del contratto, meno uno sconto pattuito.

Durata?

I contratti di performance energetica solitamente hanno una durata stabilita a seconda della complessità delle misure e degli investimenti effettuati, che può variare da alcuni anni fino a diversi decenni.

Considerata la natura atipica dei Contratti di Prestazione Energetica, si invita a consultare le linee guida sviluppate da ENEA a questo link https://www.efficienzaenergetica.enea.it/glossario-efficienza-energetica/lettera-e/energy-performance-contract-epc.html